Gestire le emozioni è difficile, soprattutto in questa calda e ventilata domenica di giugno.
Guido è partito. Serena è partita. Titti è a casa con un macigno grosso grosso sullo stomaco, nel cervello e sul cuore.
Mi dirigo dritta verso frontiere già esplorate e conosciute e mi rendo conto che è sempre la stessa storia.. già vissuta, già scritta, già letta.
Non cambia una virgola in questo librobiografico.. è sempre la stessa storia.. mi ripeto.
E' sempre una domenica a mettere i bastoni tra le ruote alla felicità, alla speranza, alla voglia di girare i tacchi e andare in un altro posto che non sia la stessa vita.
E' passato un anno e mi ritrovo qui con me stessa a far resoconti e calcoli che non prescindono dal destino.
Non c'è meritocrazia. Il destino sbatte le porte in faccia a chi cerca di spalancare nuove porte e nuovi orizzonti, a chi continua a non credere che possa andare tutto nello stesso verso. I giochi non cambiano e le regole neanche. Costituzione rigida. Schemi preimpostati difficili da modificare, anche di poco.
Osservo il lento trascorrere di questa domenica inutile che ha allontanato, anche se per poco, quegli affetti cari che ti consentono di dare vita ad un nuovo giorno della settimana.
La domenica è triste. La domenica non consente modifiche. La domenica non lascia spazio alla serenità. Odio dover parlare a me stessa.. Odio dover fare i conti con le cacate combinate per la troppa e spasmodica voglia di sapere se effettivamente può modificarsi qualcosa.
Mi ritrovo di fronte a questo specchio, in questa casa, in questa stanza piena di sole e luce.. e dentro sento il vuoto che sale e scende, che non permette al sorriso di nascere e morire, anche solo per qualche istante.
Vorrei i tre rubini dei quali parlava quella persona troppo cara andata via troppo presto. Vorrei quei tre rubini per fuggire da questo mondo inquieto.. dal mio essere inquieta. Tre rubini per la felicità. Tre rubini per pagare il mio destino e chiedergli di girare in maniera diversa, di cambiar rotta, di voltare le spalle alla quotidianità e regalarmi un'emozione diversa, nuova.. di dar merito a chi a lungo ha sofferto di solitudine e mancanza.
L'amore è l'unica risposta e anche quando non vuoi credere che TU non hai bisogno di un'altra persona al tuo fianco, la vita ti sbatte in faccia la realtà. Sì, sarebbe bello davvero avere al tuo fianco, non una persona qualunque, ma quella persona, quella con cui condividere questa maledetta quotidianità, quella con cui sarebbe bello poter passare una domenica sul telo da mare a dire niente, a sentire il respiro reciproco, quella con cui acquietarsi e trovare un modo stupido per ridere di te stessa perchè tanto lo sai che tu vai bene così.. con le tue paranoie e le tue rotondità, quella che ti aspetta mentre tutti gli altri tirano dritto per la loro strada.. quella da amare incondizionatamente e perdutamente, mentre la domenica scorre tranquilla e non le frega se tu stai bene o male, se soffri o vuoi solo amare qualcuno perchè sai di poterlo fare..
non dico per sempre, ma almeno per una parte di questo "per sempre".. è così.. sarebbe bello, ma non lo è.
E alla fine è sempre la solita sciocca domenica, con le inusuali e fanculopartenze, con la tua famiglia che riposa nelle sue stanze e gli altri amici "infaccendeaffaccendati".. "così è se vi pare", diceva Pirandello, e se non vi pare, comunque così è.
la titti
17.6.07
tre rubini
Pubblicato da laTitti alle domenica, giugno 17, 2007
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1 commento:
Come la vita nn si stanca mai di insegnarci bisogna saper aspettare senza cercare poi piu' di tanto.
I periodi di merda ci fanno apprezzare di piu' i piccolo traguardi che ci arrampichiamo per raggiungere.
Grazie per queste prove, per questo scorcio, di Estate.
Ci vediamo presto,
guido
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