.. e forse cambia tutto così, velocemente. e magari non ti rendi conto di cosa passa, di cosa prosegue e lascia il tempo correre e trasformare. è il tempo di un arpeggio. è la sedentarietà della vita passata che si annida troppo radicalmente. non riesci a respirare per come hai sempre fatto. ti manca quel minimo di follia, quel sapere di avere di fronte una strada lunga e non ti importa quante buche troverai durante il cammino. non ti importa quante svolte, curve, incroci. non ti importa perchè non ce n'è necessità. hai in mano un fantoccio di te stesso che ti serve da contro figura. poi, cresci. ti trasformi. i pensieri pesano di più. accetti di essere quello che sei ( o che non sei), malgrado tutto. i tasselli che prima credevi imprescindibili da te, prendono un'altra forma. e sei trasportato dalla corrente. dal tutto. prosegui per la tua strada e ti dici che ormai non è tempo per fermarsi. quello che hai perso è zavorra. vivrai bene ugualmente. perchè, in fondo, non c'è niente di indispensabile. corazza. maschere. schemi e protezioni. sei pronto. il viaggio inizia. hai tutto l'occorrente per andare. non importa dove e come, dice davide, l'importante è il qui e ora. sono pronta. più leggera, per certi versi, più affannata e affiticata, per altri. anche perchè oggi è già domani. bisogna affrettarsi per avere il tempo, poi, di contemplare.
con la speranza di stupirmi ancora.
la viaggiatrice
22.11.07
qui e ora (la viaggiatrice)
Pubblicato da laTitti alle giovedì, novembre 22, 2007
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