28.1.08

perchè lo devo a me..

ci sono fasi della vita che ognuno di noi dovrebbe portarsi dentro per sempre, in un modo o nell'altro, sia ben inteso..
i miei anni vissuti in musica, tra la musica e per la musica. dagli 11 anni in poi sono entrata a far parte della "buona musica", quella che segna percorsi e ricordi, quella che ti porti dietro, appunto, come fosse una parte di te, un bagaglio culturale e vitale, un modo per distinguerti tra la folla e la massa, quella musica che è tua, che senti scorrere nelle vene, che sai di poter toccare e modellare in funzione di stati d'animo.. o meglio, quella che si modella sui tuoi stati d'animo, che "centra" in quel preciso istante.
rape me - e un'infinità di altri pezzi- dei nirvana ha segnato in qualche modo una scelta di vita. seguire il grunge per anni, evolversi attraverso radiohead - creep, in particolare -, plush e big empty degli stone temple pilots, grace di jeff buckley, daughter dei pearl jam, patience dei guns 'n roses, live forever e whatever degli oasis.. ne starò sicuramente dimenticando mille e più, ma questa è stata a grandi linee la mia via di fuga dal nulla della musica internazionale.
per la musica italiana, mi piace ricordare come direzione - ostinata e contraria, direi - Fabrizio De Andrè..
vi posto un paio di video..
latitti





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