11.2.08

Questa storia. Alessandro Baricco

..lasciami andare a vedere il sogno, la velocità, il miracolo, non fermarmi con uno sguardo triste, questa notte lasciami vivere laggiù sull'orlo del mondo, solo questa notte, poi tornerò..
da Questa storia. Alessandro Baricco

1 commento:

monastero.invisibile ha detto...

Alessandro Baricco smarrito nelle nebbie della nostalgia

Per lo scrittore e regista ciò che è mutato rendendoci Barbari è che “Primo si possa passare e poi che si possa passare velocemente”.
di Antonio Bruno

E’ venuto a Lecce Alessandro Baricco, ha parlato nell’anfiteatro e non l’ho sentito. Era ospite della libreria liberrima. Ma tutti quei libri messi uno in fila all’altro mi avevano incuriosito, così come mi aveva incuriosito quella definizione di “saggio” data dallo scrittore alla sua opera. Intuivo che aveva scoperto qualcosa e che siccome ne era rimasto turbato e allo stesso tempo smarrito la voleva comunicare, per confrontarsi con gli altri, per avere un riscontro o per vedersela confutare.
Sono passati un po’ di giorni da domenica scorsa ma oggi finalmente ho potuto approfondire.
Ho visto oggi la lunga lezione che Alessandro Baricco ha tenuto al cinema Anteo di Milano il 22 maggio su i barbari e la mutazione su YouTube:
http://www.youtube.com/watch?v=gejrNkGWjec&feature=user
Alessandro Baricco prima spiega cos’è un motore di ricerca http://it.wikipedia.org/wiki/Motore_di_ricerca .
Poi dopo averlo spiegato ne ricava uno schema che applica alla vita di ognuno di noi da cui ricava la tesi della nostra mutazione verso una persona umana che potremmo definire “passante”.
In sintesi Alessandro Baricco sostiene che è una mutazione il passaggio che ognuno di noi ha fatto dopo Internet e i motori di ricerca. Alessandro Baricco parla della fatica, studio, penetrazione, concentrazione finalizzati ad illuminare un segmento del mondo per poi accorgersi che dopo tanto tempo si accende una luce da cui deriva esperienza che significava fatica. Alessandro Baricco sostiene che ci volevano anni, che la cosa andava scavata, che si era sospesi in una sorta di immobilità finalizzata alla profondità.
Alessandro Baricco dice che prima della mutazione avevamo la caratteristica della concentrazione. Alessandro Baricco sostiene che questa è esperienza diversa rispetto all’esperienza dell’inanellare segmenti diversi di mondo in un'unica traiettoria sintetizzabile in un unico gesto che è la mutazione che abbiamo subito tutti, chi in maniera più accentuata e chi in maniera minore.
Alessandro Baricco dice che la rappre3sentazione plastica di questo è il fare più cose nello stesso tempo. I bambini lo fanno. Schema nuovo di esperienza. Il vecchio schema era fare una cosa alla volta.
Alessandro Baricco sostiene che per il vecchio schema ogni cosa che si fa è una possibile esperienza a differenza del nuovo schema che è un'unica esperienza in movimento e ciò presuppone che si facciano più gesti che di fatto sono un unico gesto unificato.
Alessandro Baricco continua sostenendo che la velocità è necessaria per tenere insieme il gesto. Il senso dell’accadere è derivato da traiettorie, ovvero diversi punti che sono un'unica esperienza.
Ogni gesto è concatenato con altri e quindi per questo motivo la profondità rappresenta un pericolo. Il senso delle cose si trova facendo una traiettoria.
Alessandro Baricco sostiene che stiamo togliendo l’anima a tutti i gesti degli umani. Stiamo convertendo per quanto è possibile tutti i gesti in gesti da cui passare velocemente.
E infine Alessandro Baricco si chiama fuori da tutto questo quando afferma: “Scarnificano i gesti creando “sistemi passanti” tutti sono presi dal “costruire un sistema passante”.
Alessandro Baricco ha ricavato dall’esperienza uno schema. L’ha ricavato dalla rete, l’unica novità vera e in rapidissima trasformazione.
Ma non posso essere d’accordo con lui. Ho usato la rete, l’ho cominciato a fare nel 2000. Sono otto anni. E’ vero che all’inizio ero frastornato dalla mole immensa di informazioni, dalla struttura dicotomica che ti faceva perdere in immensità per arrivare passando da un punto all’altro ad altre dicotomie stabilendo alla fine traiettorie in movimento, ma è anche vero che se ciò non fosse avvenuto mai sarei arrivato alle vette della mia profondità.
E’ come il coltello. Lo puoi usare per sbucciare una mela o per ammazzare una persona. E’ come il coltello.
E come il coltello è stato visto al suo apparire UNA MUTAZIONE da barbari, Alessandro Baricco cade nella stessa trappola con la rete. Irretito dal mezzo e dalla sua possibile cattiva utilizzazione perde la densità di cui è pregna la rete per smarrendosi nelle nebbie della nostalgia.