ore 11.24 - balcone-
casa.. musica e sole.. balcone e vita quotidiana che scorre indisturbata a pochi metri d'altezza da me.
mal di testa post serata caffè letterario.
ieri.. serata strana. iniziata intorno alle 22.30.. recupero stefanicchio, anzi stefanikkio - sennò poi dice che sbaglio..!!- da casa sua.. ci guardiamo un attimo: è troppo presto per andare al caffè.. partiamo alla volta della vecchia IP di Merine, ora Q8.. andiamo lì solo per prendere il tabacco.. entriamo.. tabacco e due birrette.. ci sediamo sul bordo di un'aiuola e.. inizia un discorso allucinante su tutti gli sfigati come noi.. c'è chi sta peggio! altra birretta.. nuovi discorsi.. vecchi discorsi.. si son fatte le 23.30.. buttiamo le bottiglie, una pipì veloce e poi caffè..
caffè.. sigarettine e birrette.. due sedie libere.. miracolo! discorso assurdo sulle vite parallele.. si parla di second life, dei tizi che si incarnano con internet e con una vita che sembra migliore di quella reale.. beh, ci si potrebbe fare un bel business..
sempre seduta su quella sedia scomoda, giro la testa e lo sguardo mi cade su una visione.. non ci posso credere.. è proprio lui.. l'uomo più solitario del mondo. l'uomo che è un tuttuno con il suo balcone.. CHECCO SISINNI.. in sella alla sua bicicletta, ottimo girardengo, vestito immancabilmente di nero e con un sorriso che toglie il respiro.. "Titti.. sapevo di trovarti qui!".. Checco mio bello come il sole.. lui: "vieni dai, ti offro una cosa".. birrette.. altre due.. e poi una bella notizia e la felicità esplode.. sono felice per lui, per i suoi successi, per i suoi quadri e i suoi occhi.. per quella barba incantevole, per la persona incantevole.. a un certo punto sento un vicino "sera".. il cuore a tremila e la tristezza di essermi sbagliataabbagliata con quell'altro. "hei ciao".. è questo quello che mi viene da dirgli e poi mi rigiro.. a parlare con Checco.. amico da sempre, con Checco che mi adora.. che non vedo mai, ma che c'è.. sempre.. e poi di nuovo pittura e quadri e misure di tele e nuove partenze.. e poi sigarettine e birrette..
quando prende la bicicletta per andar via, per ritornare nel suo mondo, su quel balcone così affollato di pensieri e fumo di sigarette e colori, mi prende una stretta allo stomaco perchè non so quando e come lo rivedrò, anche se abita a pochi metri da casa mia..
lo vedo passare in mezzo alla folla.. lui così solitario, lui che ha sempre qualcosa da fare, lui, la sua bici e la solita camicia blu appositamente aggrovigliata sotto il porta oggetti.
e poi di nuovo stefanikkio e la persona meravigliosa che è.. lui che sembra piccolo piccolo.. con il suo rasta e le sue parole che mi hanno dato nuovo respiro e nuove speranze, lui che "no titti, il numero non te lo do!", lui e il suo affetto sincero.. le sue malinconie e i suoi "c'amu ffare.. ridere!" anche se in questo periodo siamo in tanti a non aver niente per cui ridere..
sono sfigata come poche in amore.. ma con gli amici.. c'ho davvero culo!
latitti
21.6.07
due splendide persone..
Pubblicato da laTitti alle giovedì, giugno 21, 2007
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2 commenti:
Mario, forse l'unica cosa di buono che hai fatto nella vita
è non avere voluto figli
così non hai fregato il mondo
tra vent'anni chissà in quanti saremo
in quanti rideremo
ma ci pensi sul treno tutti impazziti
a chiederci dove andremo
Mario, ma tu guarda i miliardi che spendono
a prendere i sassi nel cielo
questi prendono, vanno, vengono,
non fanno niente, è solo un volo
noi quaggiù ci sbraniamo, gridiamo ti amo
ma chi la sente la povera gente
gente, e ognuno la pensa in maniera diversa
ognuno ha la sua testa
per lo meno un figlio ti fa compagnia, ma poi
scappa e vola via
poichè cerca di avere nella terra la luna
son sempre gli stessi ad avere fortuna
Mario, non ti resta che l'amore...
Mario, non ti resta che l'amore...
Mario, io ti vedo alle sei di mattina girare,
te e la tua bicicletta
Mario, due speranze nel cuore, un pò di giardino un sogno la tua casetta
alla sera ti fermi nel bar quì vicino giusto per bere un bicchiere
e nel bianco degli occhi nel rosso del vino
muoiono le sere
Mario, la domenica arriva sempre in ritardo
pallida e senza fiato
con te spaesato che inciampi negli anni
e affoghi in un fiasco di vino
chi lo sa forse è giusto, forse è sbagliato
forse sarà destino
Mario, non ti resta che ascoltare
Mario, non c'è più la tua canzone
Mario, dicevi adesso io vado
ad aprire l'ultima porta
Mario, dicevi adesso io vado via
forse per l'ultima volta
dicevi adesso io vado, io vado
a dissolvermi in cometa,
quanto basta per non sentire più
il ritmo strano della vita
Mario, io faccio il cantante
e grido, e canto solo idee, ma chi l'ha detto
che è giusto o sbagliato tagliarsi un colpo quì sulla testa
lascia fare alla vita la sua vecchia fatica,
siamo feriti quanto basta.
Mario, non ti resta che ascoltare
l'eco che hanno messo nel finale
enzo jannacci
..bellissima.. ma chi sei? è un regalo meraviglioso.. grazie di cuore.. un respiro.. un respiro..
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